IL TARENTUM 2000 NON E' IL CANILE DI STATTE

Nel merito delle notizie  sulla  atroce scoperta di un cimitero di animali  ( circa duecento carcasse) nei pressi del canile privato Tarentum  sito in territorio di Statte,  questa mattina ( 30 ottobre) , il sindaco Angelo Miccoli, l'assessore alla sanità, Vincenzo Chiarelli e le presidenti dell'ANPAA  e del  CEAR hanno tenuto  una conferenza stampa per porre chiarezza sulle responsabilità della sconcertante situazione della struttura. Situazione ben nota  all’Ente   per la  costante attività di controllo  scolta nel corso degli anni. ( fin dal 1996).
Presso il Canile Tarentum, che non è il canile municipale di Statte , non sono mai stati ospitati randagi  accalappiati per  conto del  Comune, ne mai il Comune  di Statte ha stipulato una convenzione con la struttura.
Nel pomeriggio del 29 ottobre  il sindaco  Miccoli e l’assessore Chiarelli  hanno incontrato il sindaco di Taranto dr. Ippazio Stefano, l’assessore all’ecologia del Comune di Taranto , Bruno Pastore   e il  direttore generale dell'ASL dr. Colasanto,  per  affrontare il problema della rimozione e dello  smaltimento delle carcasse degli animali.  Sarà  convocata per la prossima settimana,  dal Prefetto di Taranto, una conferenza dei servizi   a cui interverranno  i Comuni di Taranto e Statte, l’Asl, l’ Arpa  proprio per la ricerca di una soluzione che non  penalizzi il  Comune di Statte scevro di ogni responsabilità nel merito.  Nello   stesso tempo, l'ufficio comunale  ambiente e sanità ha subito inoltrato all'Agenzia Regionale per l'Ambiente  la richiesta di una indagine sull'inquinamento del suolo e del  sottosuolo affinché sia accertato al più presto  se vi sia pericolo per la salute pubblica.
Il Comune di Statte ha più volte riscontrato irregolarità igienico sanitarie in quel canile e  ha annualmente informato le autorità competenti.
L’ente su parere positivo dell’Asl, nel 2000 rilasciò  un’autorizzazione provvisoria per un numero di 160 cani ma, in seguito ad un sopralluogo  effettuato dal responsabile del settore ecologia e sanità con il   comandante  dei carabinieri della stazione di Statte si constatò che nella struttura  erano ospitati  circa mille cani provenienti da diversi comuni della provincia.
Subito dopo  il sindaco di Statte comunicò all’Asl la decadenza dell’autorizzazione rilasciata in quanto la società  non aveva prodotto il certificato di agibilità,   riscontrando  nel corso del sopralluogo, anche  innovazioni e modifiche non autorizzate.
Il 12 luglio del 2000 il sindaco di Statte  ordinò  alla società di allontanare  e sistemare gli animali in esubero ,  di provvedere all’adeguamento fognario, di munirsi delle autorizzazioni necessarie sia  sanitarie che urbanistiche.

 Ancora, nel febbraio 2004 , sempre a seguito di un sopralluogo del servizio veterinario venne  riscontrata   la mancanza di autorizzazione sanitaria  e  vennero ritrovate carcasse di animali  in un terreno adiacente alla struttura, ritrovati farmaci scaduti e senza prescrizioni mediche. Il Comune denunciò la situazione alla Procura della Repubblica.
I gestori della struttura avevano richiesto un risarcimento  per  i danni  provocati  dall'attività di controllo dell'Ente, con  sentenza n.2789/2005.  il Tribunale di Taranto  ha stabilito che  il comportamento del Comune  è stato del tutto legittimo  negando la richiesta risarcitoria avanzata dalla società.
I  cani randagi  di Statte sono invece ricoverati in altre strutture . Il Comune  di Statte  è uno dei pochi  comuni della provincia che affronta seriamente il problema del randagismo, che collabora con le associazioni di volontariato , che provvede a sterilizzare maschi e femmine  per immetterli  nuovamente nel territorio muniti di collare ( con impresso stemma comunale) e microchip.
Ha avviato con successo la campagna di affidamento dei randagi  “Prendi un fido in Affido” che ha  già condotto alla liberazione di dieci posti per dieci nuovi cani accalappiati. I cani malati vengono curati  e trattenuti nel canile sanitario prima di essere rimessi in libertà
I volontari curano e nutrono i randagi di Statte affinché siano mansueti. Le strutture dove sono ricoverati i cani di Statte sono i canili  Dac e San Raphael.
Si trova in questo periodo a fronteggiare una sorta di linciaggio mediatico   per una situazione che invece riguarda i Comuni che utilizzano la struttura.
" Non vi è  alcuna nostra responsabilità nel merito - dichiara il sindaco Angelo Miccoli -  e  con rammarico   invece di essere citati  perché  virtuosi, le persone che amano i cani e gli animali  ci inviano   mail  accusandoci di  crudeltà . Collaboriamo invece ed incentiviamo le attività di volontariato delle associazioni animaliste  che ci sostengono nella cura dei randagi . La nostra ultima  informativa sulla questione Tarentum risale  al 30 luglio scorso, quando abbiamo inviato al Prefetto di Taranto,  alla Asl, ai Comuni che utilizzano la struttura e alle autorità competenti, la ulteriore segnalazione di mancata o precaria attività di custodia  e mantenimento  dei cani.
Siamo forse gli unici nella provincia di Taranto che abbiamo affrontato il problema del randagismo  sia rispettando gli animali che tutelando salute e igiene pubblica.
Il mio auspicio è che  i media e  l’opinione pubblica comprendano che il Comune non ha  alcun  rapporto con il Tarentum 2000 che ripeto, non è il canile di Statte.
“ C’è grande attenzione e scrupolosità nell’affrontare il problema del randagismo a Statte  - hanno riferito le rappresentanti delle associazioni ANPAA e CEAR , Alessandra Danese e Amalia Sibillo-   è uno dei pochi  Comuni che  segue le normative regionali e che si adopera perché siano tutelati gli animali”.